Comunedi Firenze - Scuola dell'Infanzia Comunale Luigi Cadorna Via del Pon

Comunedi Firenze - Scuola dell'Infanzia Comunale Luigi Cadorna Via del Pon
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Scuola dell'infanzia comunale situata in Via del Pon, nel quartiere di Luigi Cadorna, a Firenze.

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1. C o m u n e d i F i r e n z e Q u a r t i e r e 5 S c u o l a d e l l I n f a n z i a C o m u n a l e L u i g i C a d o r n a V i a d e l P o n t o r m o n . 9 2 T e l . / f a x 0 5 5 4 5 6 3 2 1 e - m a i l s i s f . s e g m s c a d o r n a @ c o m u n e . f i . i t P I A N O D E L L O F F E R T A F O R M A T I V A 2 0 1 3 / 2 0 1 4

2. REFERENTI ISTITUZIONALI DEL SERVIZIO SCUOLA DELLINFANZIA Il direttore dott.ssa Maria Rina Giorgi Responsabile del coordinamento pedagogico (P.O.) dott.ssa Simona Boboli Responsabile amministrativo Giovanna Dolfi Servizi Amministrativi Del Vita Paola Guasconcini Donatella sezione Cognome e nome ruolo Funzione Recapiti I^ Pampaloni Elena docente Responsabile del percorso formativo degli alunni Militello Rosalba Aronica Alessiodiego Ins sostegno II^ Bruschi Lucia Patana Gabriella Scarselli Roberta Ins sostegno III^ Gruppi Stefania Giolli Tiziana IV^ Bartolozzi Francesca Arnoldo Matilde Scarselli Roberta Ins sostegno Giuseppina Gambero Insegnante IRC E.S.E Esecutore ai servizi educativi Battagin Silvia Corrao Annamaria Contini Loredana Righini Mariangela Caino Aurelia Coord. pedagogico P.I. 055/2625680 Fax 055/2625612 Email: coord.scuola.infanzia@comune.fi.it Parenti Silvia I.D.A coord. amm.vo Tel e fax 055/433869.

4. P r o g e t t o M u s i c a P r o g e t t o d i l i n g u a s t r a n i e r a L a b o r a t o r i o d i p s i c o m o t r i c i t L a b o r a t o r i o T u t t i n s i e m e PROGETTI OFFERTI DAL COMUNE Progetto di continuit con il nido Pinocchio Progetto di continuit con la scuola primaria Cadorna Progetto di continuit orizzontale con le famiglie Io e gli altri Progetti delle insegnanti di sostegno

5. PROGETTO ACCOGLIENZA I b a m b i n i g i u n g o n o a l l a s c u o l a c o n u n a s t o r i a . L e l o r o p o t e n z i a l i t e d i s p o n i b i l i t d e v o n o e s s e r e s v i l u p p a t e p e r e v o l v e r e i n m o d o a r m o n i o s o i n r a g i o n e d e l l ' i m p e g n o p r o f e s s i o n a l e d e g l i i n s e g n a n t i , d e l l a c o l l a b o r a z i o n e c o n l e f a m i g l i e , d e l l ' o r g a n i z z a z i o n e e d e l l e r i s o r s e d i s p o n i b i l i p e r c o s t r u i r e c o n t e s t i d i a p p r e n d i m e n t o r i c c h i e s i g n i f i c a t i v i I n d i c a z i o n i p e r i l c u r r i c o l o , 2 0 0 7

6. L a s c u o l a i n c o n t r a l a f a m i g l i a P r e s e n t a z i o n e a i g e n i t o r i d e i n u o v i i s c r i t t i A s s e m b l e a p r e s e n t a z i o n e P . O . F A s s e m b l e a v e r i f i c a P . O . F . R i u n i o n e d i s e z i o n e C o l l o q u i i n d i v i d u a l i e c o m p i l a z i o n e d i u n a s c h e d a d i i n g r e s s o c o m e p r i m o d o c u m e n t o u f f i c i a l e d a i n s e r i r e n e l f a s c i c o l o p e r s o n a l e d e l b a m b i n o c h e l o s e g u i r n e l s u o p e r c o r s o s c o l a s t i c o .

7. I o e g l i a l t r i

8. Io e gli altri

9. A CHI E RIVOLTO : 100 bambini delle 4 sezioni CAMPI DI ESPERIENZA COINVOLTI : il s e laltro; il corpo e il movimento; Immagini,suoni,colori; i discorsi e le parole la conoscenza del mondo OBIETTIVI Generali : - promuovere lo sviluppo dellidentit e dellautonomia - favorire lincontro con diverse modalit espressive - scoprire la gioia di creare

10. TEMPI :da novembre a dicembre 2013 METODOLOGIA: Ascolto della storia Ce petit pois l attivit grafico-pittorica e manipolativa attivit musicale attivit psicomotoria OBIETTIVI SPECIFICI: Scoprire la propria personalit Stare con gli altri Condividere le esperienze Imparare ad ascoltare e rielaborare una fiaba Identificarne elementi (personaggi, ambienti, eventi in successione), confrontarli e rielaborarli in un percorso individuale e di gruppo VERIFICA : Giornata laboratorio Io e gli altri

11. Schede di verifica Materiale fotografico e filmico Cartelloni con elaborati di gruppi ed individuale Fascicolo personale MODALITA' DI VERIFICA Tempi: Verifica intermedia e finale Modi: Osservazione, monitoraggio, verbalizzazione, schede

12. CE PETIT-POIS LA Un pisellino decide di prendere la sua strada per incontrare il proprio destino. Si chiede a chi assomigliare, ma non trova una risposta adeguata alle proprie domande. Lascia operare il caso e i suoi molteplici incontri lo aiutano a costruire la propria identit.Incontra un pavone, di cui lo colpisce il piumaggio variopinto, allora decide di mettersi in testa una di quelle belle piume; poi una tigre e decide di mettersi addosso un po di quel manto cos originale; alla fine un elefante si para davanti a lui. Di quellenorme animale lo colpisce la proboscide e allora se ne costruisce una anche lui. Ad un certo punto torna dai suoi simili e vedendolo con un aspetto cos bizzarro, cominciarono a prendersi gioco di lui. Ma a lui non importava niente: egli aveva fatto il proprio cammino e aveva trovato la sua identit. Dopo aver scavato una buca, vi si mise dentro, in attesa di dare vita ad una pianta di piselli. Fu cos che da lui nacque una pianta, i cui piselli erano tutti differenti tra di loro e tutti cos contenti.

13. A CHI E RIVOLTO : 100 bambini delle 4 sezioni CAMPI DI ESPERIENZA COINVOLTI : il s e laltro; il corpo e il movimento; immagini, suoni, colori; i discorsi e le parole la conoscenza del mondo OBIETTIVI GENERALI : - conoscere valorizzare e interiorizzare il mondo delle fiabe della tradizione - osservare e valorizzare personaggi e storie che rappresentano parte della nostra cultura - scoprire nel passato una differenziazione culturale che ci apre allintegrazione dellaltro

14. T EMPI : da gennaio a maggio 2014 METODOLOGIA: Partecipazione alla drammatizzazione della fiaba attivit grafico-pittorica e manipolativa attivit musicale attivit psicomotoria - Favorire lascolto di una fiaba e sperimentarne una rielaborazione individuale e di gruppo - avvicinarsi al mondo della rappresentazione teatrale in contrapposizione al linguaggio televisivo e cinematografico - caratterizzare e comparare ambienti e personaggi - scoprire le radici della nostra lingua attraverso parole ed espressioni non pi consuete OBIETTIVI SPECIFICI: VERIFICA : Intermedia e finale.

15. CE PETIT-POIS LA Un pisellino decide di prendere la sua strada per incontrare il proprio destino. Si chiede a chi assomigliare, ma non trova una risposta adeguata alle proprie domande. Lascia operare il caso e i suoi molteplici incontri lo aiutano a costruire la propria identit.Incontra un pavone, di cui lo colpisce il piumaggio variopinto, allora decide di mettersi in testa una di quelle belle piume; poi una tigre e decide di mettersi addosso un po di quel manto cos originale; alla fine un elefante si para davanti a lui. Di quellenorme animale lo colpisce la proboscide e allora se ne costruisce una anche lui. Ad un certo punto torna dai suoi simili e vedendolo con un aspetto cos bizzarro, cominciarono a prendersi gioco di lui. Ma a lui non importava niente: egli aveva fatto il proprio cammino e aveva trovato la sua identit. Dopo aver scavato una buca, vi si mise dentro, in attesa di dare vita ad una pianta di piselli. Fu cos che da lui nacque una pianta, i cui piselli erano tutti differenti tra di loro e tutti cos contenti.

16. Museo Bardini Il progetto Dal museo Bardini al museo Horne appartiene alle varie proposte offerte dalle Chiavi della citt; incentrato sullidea della metamorfosi, come filo conduttore del percorso nel giardino e dellattivit di laboratorio, per le fasce det che lo prevedono. Il Giardino Bardini unopera darte a cielo aperto, in continuo divenire. Variazioni stagionali, climatiche, crescita. Maturazione e morte delle piante ne fanno un luogo complesso, naturale e artificiale nello stesso tempo. Nella sua complessit il giardino anche uno spazio da narrare e dove fermarsi a raccontare storie: il racconto popolare dellUccel Belverde, tratto dalle Fiabe italiane raccolte e trascritte da Italo Calvino, la storia scelta per scandire le tappe nel percorso del giardino, in quanto offre la possibilit di guardare agli elementi del giardino con occhi diversi, immersi nella affascinante struttura narrativa del racconto.

17. Linsegnante di sostegno presente nella scuola collabora pienamente con le altre docenti nellimpostazione e nella realizzazione del progetto educativo didattico, predispone percorsi e strategie atti a favorire lo star bene a scuola degli alunni, partecipa alle attivit nei diversi contesti. Nel contempo valuta gli interventi ritenuti pi efficaci per sviluppare potenzialit e risorse dei bambini diversamente abili modulando opportunamente la metodologia.

18. PROGRAMMI DELLE ATTIVITA EXTRACURRICOLARI

19. FINALITA GENERALI FINALITA SPECIFICHE PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLIDENTITA PORSI LE GRANDI DOMANDE SULLESISTENZA IMPARARE AD ASCOLTARE SPERIMENTARE RELAZIONI SERENE CON GLI ALTRI PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLAUTONOMIA IMPARARE A LAVORARE AUTONOMAMENTE INTEGRANDOSI SEMPRE NEL LAVORO DI GRUPPO PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SAPER RAPPRESENTARE CON GESTI E PAROLE I RACCONTI BIBLICI SULLA CREAZIONE ACQUISIRE UN LINGUAGGIO RELIGIOSO SEMPLICE. PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLA CITTADINANZA IMPARARE A RICONOSCERE IL CREATO COME OPERA DI DIO E MANIFESTARE UN ATTEGGIAMENTO RISPETTOSO VERSO LA NATURA SVILUPPARE IL SENSO DI APPARTENENZA AD UN TERRITORIO PROGETTAZIONE DELL ATTIVITA DI RELIGIONE CATTOLICA IL MONDO CHE MERAVIGLIA (SCOPRIRE LA BELLEZZA DEL CREATO PER IMPARARE A RISPETTARLO) INSEGNANTE GIUSEPPINA GAMBERO ANNO SCOLASTICO 2013/2014 L ATTIVITA E RIVOLTA AI BAMBINI DI 3,4,5 ANNI MEZZI E STRUMENTI: DISEGNI, CANTI, GIOCHI, VIDEO, NARRAZIONE, CONVERSAZIONE GUIDATA. VERIFICA: RIELABORAZIONE VERBALE DELLE UNITA DI APPRENDIMENTO, OSSERVAZIONE DEI COMPORTAMENTI ,PRODUZIONE GRAFICO PITTORICA . PRODOTTO FINALE: FASCICOLO DEGLI ELABORATI DEI BAMBINI.

20. Let's play in English! Insegnamento L2 - INGLESE La prospettiva educativa-didattica sar incentrata su: le abilit di ascolto la comprensione l'appropriazione dei significati Lo sviluppo del percorso, in forma prettamente ludica, si articoler con proposte di situazioni linguistiche legate allesperienza pi vicina al bambino con implicazioni operative e di imitazione.

21. Let's play in English! Insegnamento L2 - INGLESE Attivit: Giochi di gruppo, attivit manipolative, costruzione di cartelloni, conte, canzoni, filatrocche, schede, piccole drammatizzazioni. Modalit di svolgimento: Apprendimento associato alla gestualit, al movimento, alle azioni ( total phisical response ) Storytelling in L2 Role-play

22. Let's play in English! Insegnamento L2 - INGLESE

23. Percorso di Educazione al suono e alla musica Il percorso educativo musicale ideato per questo anno propone ai bambini alcuni nuclei tematici multidimensionali, di tipo formativo, ludico, comunicativo e socio-relazionale, che rispondono ai bosogni formativi delineati secondo il POF della Scuola. Il percorso educativo partir da una prima presentazione alle sezioni di elementi puntuali e strutturali musicali di base secondo una modalit per opposti (suono/silenzio, forte/piano, lento/veloce, lungo/breve). Questi stessi elementi verranno poi ulteriormente approfonditi nel corso dell'anno attraverso proposte pedagogiche che ne suggeriscano la reciproca interazione (forte e lento, piano e veloce...), al fine di arricchine la polarit con sfumature intermedie.

24. Seguir poi un'attivit musicale pi mirata e coerente con la proposta formativa della scuola, che si esplicher attraverso la proposta di: Giochi musicali e di movimento Repertorio vocale infantile prestabilito/modulato/improvvisato a partire dai contributi dei bambini Sequenze ludiche ritmico/sonoro/gestuali dotate o meno di significato simbolicoInterazioni strumentali in senso lato (dallo strumento-voce agli strumenti tradizionali, allo strumentario ambientale ricavato da oggetti della vita quotidiana)

25. Con riferimento al tema formativo scelto per questo anno, l'educazione musicale verter sulle seguenti tematiche, ciascuna affrontata secondo particolari proposte/attivit (di seguito ne vengono indicate alcune): - Canzoni mimico-gestuali sul tema della diversit : canzoni di imitazione e creazione sonoro-gestuale sul tema degli animali e degli strumenti musicali . - Presentazione e modulazione di repertorio musicale dal mondo , con particolare enfasi sulle sonorit e le ritmiche provenienti dal continente africano. - Esperienze musicali su tema naturalistico: Sonorizzazioni di storie pre-strutturate o create a partire dalle proposte dai bambini attraverso l'utilizzo delle sonorit e delle ritmiche corporee e strumentali.

26. PROGRAMMA DI PISCOMOTRICITA Il laboratorio attivit psicomotoria per lanno scolastico 2013-2014 sar svolto dallassociazione UISP, Sport per tutti, avr una durata di 20 ore complessive tra lezioni e festa finale. Il laboratorio seguir la metodologia UISP basata sul principio dellobliquit, che la condizione che permette a tutti e a ciascuno di lavorare al proprio livello vivendo il successo della propria azione. Le finalit didattiche-educative del progetto sono le seguenti: promuovere lo sviluppo delle capacit relative alle funzioni senso-percettive cui sono connessi i processi di ingresso e di analisi degli stimoli e delle informazioni. Consolidare e affinare gli schemi posturali statico-dinamici indispensabili al controllo del corpo ed alla organizzazione del movimento Concorrere allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali attraverso situazioni ed esperienze di gioco Favorire lelaborazione di regole e del loro rispetto, sviluppando anche le capacit di iniziativa e di soluzione di problemi Nello specifico il laboratorio di attivit psicomotoria dellanno 2013-2014 presso la scuola Cadorna si propone di sviluppare le seguenti competenze motorie: una miglior conoscenza del proprio schema corporeo: di imparare a conoscere come fatto, dove si trovano le diverse parti del corpo, come si possono muovere, come sono fatte (dure, morbide, lunghe, corte) su di se e sugli altri; di imparare a rilassarsi e a sentire il proprio corpo attraverso la respirazione, gli allungamenti, i sensi, i contrasti. Una miglior conoscenza del proprio corpo nello spazio, degli schemi posturali, ovvero delle posizioni che il proprio corpo pu assumere nello spazio, della propriocezione, tramite sia la conoscenza dei rapporti spaziali, vivendoli con il proprio corpo ( dentro e fuori, sopra e sotto, vicino e lontano, alto e basso); sia di conseguenza la regolazione del movimento del proprio corpo in rapporto, agli altri bambini e al materiale, sviluppando le capacit condizionali ( quali la forza, la velocit e la resistenza), allo spazio ( spazi aperti e spazi chiusi, spazi ampi e spazi stretti, spazi fissi e spazi mobili). Una miglior conoscenza del ritmo ( piano, veloce, stop) vivendolo attraverso il movimento e il corpo. Una miglior conoscenza degli schemi motori di base o globali ponendo importanza al diverso materiale che viene usato ( morbido o duro, pesante o leggero, alto o basso, stretto o largo) e facendogli sperimentare diversi modi di eseguire gli schemi motori. Una miglior conoscenza delle capacit senso-percettive conoscendo il proprio corpo, lambiente e gli altri attraverso i cinque sensi. Una miglior conoscenza delle capacit coordinative, quali lequilibrio, la coordinazione dinamica generale e segmentaria, la memoria e la creativit motoria SARA BALDINI COLLABORATRICE UISP

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